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Nuovi progetti di fratello Jermaine
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silvia80
10 partecipanti
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Re: Nuovi progetti di fratello Jermaine
Io non amo Toya sai Sara, ne ho dette da vendere e da spendere, ho bisticciato con le admin per questo ed io non sono diplomatica . Però se vai a discutere di La Toya nel topic apposito devi farlo argomentando bene ed accettando anche le silurate in risposta. Hai 30 anni dimostra la maturità dei tuoi 30 anni capisco le 12enni ma tu devi fare di meglio!
Detto questo Jermaine ci mostra una cosa: che La Toya non era un angelo, ma tutti l'hanno pedonata, perchè l'hanno perdonata? perchè Jermaine spiega che tutti loro ne hanno fatte da vendere e da spendere (e nonostante Michael abbia avuto un immagine pubblica da angioletto non lo è stato neanche lui solo che lui cammuffava La Toya per lo meno non le mandava a dire...).
e nonostante tutto vorrei leggere a gennaio questo libro tradotto chissà cosa dice.
Detto questo Jermaine ci mostra una cosa: che La Toya non era un angelo, ma tutti l'hanno pedonata, perchè l'hanno perdonata? perchè Jermaine spiega che tutti loro ne hanno fatte da vendere e da spendere (e nonostante Michael abbia avuto un immagine pubblica da angioletto non lo è stato neanche lui solo che lui cammuffava La Toya per lo meno non le mandava a dire...).
e nonostante tutto vorrei leggere a gennaio questo libro tradotto chissà cosa dice.
silvia80- King of Pop
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Data d'iscrizione : 17.09.10
Re: Nuovi progetti di fratello Jermaine
No ma hanno meno esperienza e vissuti rispetto alle trentenni..ovvio che sono diverse ma capirei più certi atteggiamenti da 12enni da delle dodicenni piuttosto che un trentenne che si mette a fare il 12enne...Non credi?
silvia80- King of Pop
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Data d'iscrizione : 17.09.10
Re: Nuovi progetti di fratello Jermaine
tutto quello che hai detto Silvia
mija.jami- King of Pop
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Umore : serena
Re: Nuovi progetti di fratello Jermaine
tornando on topic lasciando stare le dodicenni e le trentenni (2 admin hanno superato i 22 anni da quel di non siamo bambinette sappiatelo) non mescoliamo più argomenti anzi io vorrei cancellare almeno una decina di post e ripulire un pò questo topic che è diventato un porcile di chiacchiere inutili.
Per il futuro se vi da fastidio Toya vi ripeto non la guardate non la calcolate,non voglio più che si vada off topic discutendo di Toy in un topic non suo, mi sono altamente stancata di questo atteggiamento di superiorità e che sia chiaro basta parlare male di Toy e non lo ripeto più, tornate ON TOPIC e subito.
Basta sentenze mettete un punto!!
In questo macello....avete fatto caso che Silvia ha postato questo video?
chi di voi lo ha visto che ne pensate?
Ecco un bel videuccio della BBC in cui Jermaine parla di Michael ...... e promuove il suo libro.
www.bbc.co.uk/news/entertainment-arts-15057650
Per il futuro se vi da fastidio Toya vi ripeto non la guardate non la calcolate,non voglio più che si vada off topic discutendo di Toy in un topic non suo, mi sono altamente stancata di questo atteggiamento di superiorità e che sia chiaro basta parlare male di Toy e non lo ripeto più, tornate ON TOPIC e subito.
Basta sentenze mettete un punto!!
In questo macello....avete fatto caso che Silvia ha postato questo video?
chi di voi lo ha visto che ne pensate?
Ecco un bel videuccio della BBC in cui Jermaine parla di Michael ...... e promuove il suo libro.
www.bbc.co.uk/news/entertainment-arts-15057650
Re: Nuovi progetti di fratello Jermaine
commentando un po il libro
bè forse non è poi una cosa cosi negativa se ci si pensa....almeno se si cacciavano nei guai avrebbero avuto una speranza in più di cavarsela, tanto peggio di avere Joe non ci poteva essere no?"Poi si trasformò in una forza più grande della paura a diventò il tiranno in casa, ci ha impedito di incontrare altri tiranni sulla strada e ha funzionato:.. Avevamo più paura di lui che di qualsiasi altro membro di una banda".
ecco io vorrei sottolineare questa frase...L'idea della maschere è stata di Debbie contro il rapimento. Michael lo ha mantenuto anche in futuro per la privacy.
che cos'è il dismorfismo corporeo?? O.o mi sfugge....a noi piaceva invece il suo aspetto finale perchè non lo ha chiesto a noi se andava bene???Chirurgia plastica. Jermaine non conosce l'entità ma, ovviamente, il suo aspetto è cambiato. Jermaine pensa che fosse a causa del dismorfismo corporeo. Jermaine accusa i medici che hanno permesso a Michel di andare troppo oltre. Non riusciva a parlare con Michael e dire basta, perchè era un argomento delicato. "La cosa più triste è che Michael non è mai stato felice con il suo aspetto finale."
** DirtyDianaEle **- Admin
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Re: Nuovi progetti di fratello Jermaine
con tutto quello che ha detto Dirty <3
Jermaine mi fa morire quando parla... mi chiedo perchè non abbia tentato la carriera di attore...
Jermaine mi fa morire quando parla... mi chiedo perchè non abbia tentato la carriera di attore...
MIKE&JANETpassion!- The Legend
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Re: Nuovi progetti di fratello Jermaine
Articolo su Repubblica: biografia di Jermaine
Stamattina su Repubblica:
NEW YORK - Per dimostrare la grandezza di suo fratello Michael, scomoda Orazio: "Ho costruito un monumento più incorruttibile del bronzo e più alto delle piramidi. Non morirò, gran parte di me sopravvivrà. Continuerò a crescere grazie all'approvazione dei posteri". Jermaine Jackson ha voluto dire la sua mentre l'attenzione dei media è concentrata sul processo a Conrad Murray, il dottore accusato di essere responsabile, per incuria, della morte del re del pop. E ancora una volta il quarto dei figli di Joseph e Katherine Jackson, convertito alla fede islamica e ribattezzato Muhammed Abdul Aziz, si dimostra, come già all'epoca della tragedia, il più equilibrato di una dinastia tormentata da eccessi e abusi fin dal 1968, quando i Jackson 5 entrarono nel mondo del pop - lui aveva 13 anni, Michael 9. "Quando da Los Angeles vidi la conferenza stampa londinese del lancio di This is it (la serie di concerti che Michael non avrebbe mai iniziato), mi resi conto che qualcosa non andava", confessa Jermaine Jackson, 56 anni, in "You are not alone Michael" (Ed. Touchstone, 448 pagg.), il libro appena pubblicato negli Usa.
Che la portata del repertorio di Michael sia monumentale è ormai cosa acclarata e aspettarsi da Jermaine una risposta esauriente sulle fragilità della star sarebbe troppo, ma il suo racconto aiuta a comprendere perché Jacko fosse arrivato a cinquant'anni geniale e indifeso, convinto che accogliere bambini nella magione di Neverland e dormirci insieme fosse una cosa del tutto naturale. E proprio dal cataclisma che le accuse e il processo per pedofilia scatenarono tra i fan e la famiglia Jackson parte il racconto di Jermaine: "Lo ripetevo a me stesso guardandomi nello specchio: Michael è innocente al mille per cento. In una settimana ero stato testimone della sua disintegrazione fisica. A 46 anni l'agile corpo del ballerino era diventato fragile come quello di un vecchio; camminava a fatica, il passo vacillante, lo sguardo disorientato; era magro, macilento". Non bastò l'assoluzione a rimetterlo in sella, la risoluzione del caso in via extragiudiziale lasciò ombre pesanti. Jermaine confessa: "Sarei stato disposto a rapirlo - ed avevo in mente un piano - e a nasconderlo all'estero piuttosto che farlo marcire in carcere. Se l'America avesse crocifisso mio fratello per un crimine che non aveva perpetrato, non saremmo mai tornati".
Il racconto di Jermaine è troppo tenero e appassionato per essere obiettivo. Narra di una riunione di famiglia il 14 maggio del 2009 (poche settimane prima della morte del fratello) in cui tutti si erano riuniti per festeggiare allegramente i 60 anni di nozze di Joseph e Katherine, trascurando il fatto che sua madre più di una volta aveva fatto richiesta di divorzio. "Michael si presentò in forma smagliante e anzi si rammaricava di aver firmato un contratto per soli dieci spettacoli". Ma tra le righe si legge una storia diversa: "Il suo incubo incominciò dopo l'assassinio di John Lennon. Iniziò a essere terrorizzato dalla folla di fan che si accalcavano intorno alla sua limousine, tremava ogni volta che vedeva uno di loro mettersi la mano in tasca. La paura diventò paranoia, e quella fu la ragione principale per la quale cercò solitudine altrove e si mise alla ricerca di un posto isolato, lontano dalla città", scrive Jermaine nel capitolo su Neverland, il ranch che diventò il paradiso di Michael e, per l'opinione pubblica, il castello degli orrori.
La presenza di tanti bambini a Neverland è giustificata dal fatto che "Michael vol,eva disperatamente diventare padre, ma purtroppo non aveva mai trovato la donna giusta" ammette più goffo che ingenuo Jermaine, mentre in altre parti del libro racconta che durante i tour dei Jackson 5 il fratellino aveva assistito alle effusioni amorose dei fratelli più grandi con le fan che finivano nella camera da letto dei loro beniamini. Quanto alle ultime ore dell'artista, Jermaine sostiene che la negligenza di Murray è stata fatale. "La nostra famiglia non riesce ad accettare il misterioso declino di Michael e il fatto che un medico non avesse compreso che stava succedendo qualcosa d'irreparabile". Ma la famiglia davvero non si era mai chiesta perché un dottore vivesse con lui a tempo pieno e addirittura ne vigilasse il sonno?
www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/10/05/news/fratello_jackson-22715774/?ref...
La presenza di tanti bambini a Neverland è giustificata dal fatto che "Michael vol,eva disperatamente diventare padre, ma purtroppo non aveva mai trovato la donna giusta"
Ma allora perchè nelle registrazioni del processo Michael aveva in testa solo di aiutare i bambini sfortunati pur avendo dei figli? Perchè Katherine dice sempre che fin da quando era piccolo Michael voleva aiutare i bambini? Poi credo che si sia affezionato a certe famiglie tipo i Cascio e i Chandler perchè appunto voleva una famiglia sua in fondo, Ma Jermaine Neverland non è stata creata per il motivo che ci vuoi propinare. Cavolate!!!!
Per il resto dell'ossessione per i fan credo che abbia ragione dopo la storia di Lennon aveva paura e questo l'ho già sentito soprattutto perchè molti furboni lo minacciavano con pallottole chiuse in una busta e con telefonate strane.
Stamattina su Repubblica:
NEW YORK - Per dimostrare la grandezza di suo fratello Michael, scomoda Orazio: "Ho costruito un monumento più incorruttibile del bronzo e più alto delle piramidi. Non morirò, gran parte di me sopravvivrà. Continuerò a crescere grazie all'approvazione dei posteri". Jermaine Jackson ha voluto dire la sua mentre l'attenzione dei media è concentrata sul processo a Conrad Murray, il dottore accusato di essere responsabile, per incuria, della morte del re del pop. E ancora una volta il quarto dei figli di Joseph e Katherine Jackson, convertito alla fede islamica e ribattezzato Muhammed Abdul Aziz, si dimostra, come già all'epoca della tragedia, il più equilibrato di una dinastia tormentata da eccessi e abusi fin dal 1968, quando i Jackson 5 entrarono nel mondo del pop - lui aveva 13 anni, Michael 9. "Quando da Los Angeles vidi la conferenza stampa londinese del lancio di This is it (la serie di concerti che Michael non avrebbe mai iniziato), mi resi conto che qualcosa non andava", confessa Jermaine Jackson, 56 anni, in "You are not alone Michael" (Ed. Touchstone, 448 pagg.), il libro appena pubblicato negli Usa.
Che la portata del repertorio di Michael sia monumentale è ormai cosa acclarata e aspettarsi da Jermaine una risposta esauriente sulle fragilità della star sarebbe troppo, ma il suo racconto aiuta a comprendere perché Jacko fosse arrivato a cinquant'anni geniale e indifeso, convinto che accogliere bambini nella magione di Neverland e dormirci insieme fosse una cosa del tutto naturale. E proprio dal cataclisma che le accuse e il processo per pedofilia scatenarono tra i fan e la famiglia Jackson parte il racconto di Jermaine: "Lo ripetevo a me stesso guardandomi nello specchio: Michael è innocente al mille per cento. In una settimana ero stato testimone della sua disintegrazione fisica. A 46 anni l'agile corpo del ballerino era diventato fragile come quello di un vecchio; camminava a fatica, il passo vacillante, lo sguardo disorientato; era magro, macilento". Non bastò l'assoluzione a rimetterlo in sella, la risoluzione del caso in via extragiudiziale lasciò ombre pesanti. Jermaine confessa: "Sarei stato disposto a rapirlo - ed avevo in mente un piano - e a nasconderlo all'estero piuttosto che farlo marcire in carcere. Se l'America avesse crocifisso mio fratello per un crimine che non aveva perpetrato, non saremmo mai tornati".
Il racconto di Jermaine è troppo tenero e appassionato per essere obiettivo. Narra di una riunione di famiglia il 14 maggio del 2009 (poche settimane prima della morte del fratello) in cui tutti si erano riuniti per festeggiare allegramente i 60 anni di nozze di Joseph e Katherine, trascurando il fatto che sua madre più di una volta aveva fatto richiesta di divorzio. "Michael si presentò in forma smagliante e anzi si rammaricava di aver firmato un contratto per soli dieci spettacoli". Ma tra le righe si legge una storia diversa: "Il suo incubo incominciò dopo l'assassinio di John Lennon. Iniziò a essere terrorizzato dalla folla di fan che si accalcavano intorno alla sua limousine, tremava ogni volta che vedeva uno di loro mettersi la mano in tasca. La paura diventò paranoia, e quella fu la ragione principale per la quale cercò solitudine altrove e si mise alla ricerca di un posto isolato, lontano dalla città", scrive Jermaine nel capitolo su Neverland, il ranch che diventò il paradiso di Michael e, per l'opinione pubblica, il castello degli orrori.
La presenza di tanti bambini a Neverland è giustificata dal fatto che "Michael vol,eva disperatamente diventare padre, ma purtroppo non aveva mai trovato la donna giusta" ammette più goffo che ingenuo Jermaine, mentre in altre parti del libro racconta che durante i tour dei Jackson 5 il fratellino aveva assistito alle effusioni amorose dei fratelli più grandi con le fan che finivano nella camera da letto dei loro beniamini. Quanto alle ultime ore dell'artista, Jermaine sostiene che la negligenza di Murray è stata fatale. "La nostra famiglia non riesce ad accettare il misterioso declino di Michael e il fatto che un medico non avesse compreso che stava succedendo qualcosa d'irreparabile". Ma la famiglia davvero non si era mai chiesta perché un dottore vivesse con lui a tempo pieno e addirittura ne vigilasse il sonno?
www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/10/05/news/fratello_jackson-22715774/?ref...
La presenza di tanti bambini a Neverland è giustificata dal fatto che "Michael vol,eva disperatamente diventare padre, ma purtroppo non aveva mai trovato la donna giusta"
Ma allora perchè nelle registrazioni del processo Michael aveva in testa solo di aiutare i bambini sfortunati pur avendo dei figli? Perchè Katherine dice sempre che fin da quando era piccolo Michael voleva aiutare i bambini? Poi credo che si sia affezionato a certe famiglie tipo i Cascio e i Chandler perchè appunto voleva una famiglia sua in fondo, Ma Jermaine Neverland non è stata creata per il motivo che ci vuoi propinare. Cavolate!!!!
Per il resto dell'ossessione per i fan credo che abbia ragione dopo la storia di Lennon aveva paura e questo l'ho già sentito soprattutto perchè molti furboni lo minacciavano con pallottole chiuse in una busta e con telefonate strane.
silvia80- King of Pop
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Re: Nuovi progetti di fratello Jermaine
"Il suo incubo incominciò dopo l'assassinio di John Lennon. Iniziò a essere terrorizzato dalla folla di fan che si accalcavano intorno alla sua limousine, tremava ogni volta che vedeva uno di loro mettersi la mano in tasca. La paura diventò paranoia, e quella fu la ragione principale per la quale cercò solitudine altrove e si mise alla ricerca di un posto isolato, lontano dalla città",
cioèèèè ma che diceeee...a questa non ci credo...allora era un grande attore
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Re: Nuovi progetti di fratello Jermaine
si si e si è proprio isolato ah ah ma va Jermaine va va ciiao bello!!
Re: Nuovi progetti di fratello Jermaine
Dal libro “You Are Not Alone” di Jermaine Jackson (2011)
"Guardando indietro, non posso non ricordare che LMP era sempre ai margini della vita di Michael, e compariva sporadicamente in modo inosservato fino a quando i loro percorsi si sono uniti. Ripercorrendo oggi la mappa del destino, sembra chiaro che è sempre stato nel piano di Dio che si unissero…
…so che Michael durante il loro primo incontro da adulti alla fine del 1992 ha sentito che questo fosse un segno del destino…
... Quando fece l'intervista con la grande Oprah, Michael aveva già iniziato una relazione telefonica con Lisa Marie, ed essi stavano costruendo la loro storia sotto la minaccia che essa fosse considerata una menzogna, un 'matrimonio pubblicitario per ristabilire la sua reputazione' dopo gli eventi del 1993. Ma essi iniziarono a flirtare, parlare e sentire qualcosa l’uno per l’altra molto tempo prima che iniziasse l'incubo dell’estorsione.
In realtà, il viaggio del destino iniziò nel 1974 quando eravamo a Las Vegas facendo il varietà di famiglia ...
Il mondo non li avrebbe visti uscire insieme fino al 1994 -... ma essi erano in realtà già usciti insieme, in pubblico ad un certo evento di beneficenza per bambini come ospiti dell'ex presidente Jimmy Carter ... Presto la casa sarebbe stata piena di fotografie di Lisa Marie e dei suoi due figli con Michael. C'erano voluti 20 anni dal loro primo incontro nel 1974 e ora Michael era innamorato di lei. La figlia del Re del Rock e il Re del Pop: Dio non poteva scrivere uno script migliore per questo film…
... Quando Michael si convinse che lei aveva rotto un patto si sentì come quando Joseph gli aveva promesso una cena con Fred Astaire e non aveva mantenuto la promessa. Sono piuttosto sicuro che Lisa Marie si fosse sentita, da quel momento in poi, come se vivesse in Siberia, come se avesse chiuso una partita per andare in ritiro…
La cosa più triste di tutta questa pausa è che tra loro c’era vero amore e amicizia, ma tutto ciò venne eclissato e segnato durante qualche lotta per il potere. Alla fine di tutta questa storia ho capito che mio fratello e sua moglie erano due persone con diversi temperamenti e prospettive diverse, ma che avevano sempre desiderato giungere a un compromesso purtroppo mai raggiunto…
... Sono tuttavia grato a Dio per aver permesso a Michael di trovare il vero amore e sentire cosa significa davvero essere amato e riamare a tua volta. Nonostante la loro storia non abbia funzionato, alla fine, il suo cuore ha finalmente avuto modo di conoscere il vero amore e credo che una parte di esso rimase con Lisa Marie fino alla fine ....
silvia80- King of Pop
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Re: Nuovi progetti di fratello Jermaine
Charles Thomson intervista Jermaine Jackson
E’la metà di settembre e Jermaine Jackson ha concluso un'estenuante tour promozionale nel Regno Unito, che lo ha visto trascorrere gli ultimi quattro giorni di fila, facendo apparizioni televisive e radiofoniche. Per ottenere uno spazio per un’intervista ci sono voluti tre giorni di negoziazione tra Jermaine, il suo pubblicista e i rappresentanti della casa editrice da entrambi i lati dell'Atlantico. Quando la sua macchina mi fa salire in Wood Lane, a Londra e ci fa entrare negli studi della BBC, era appena apparso al “Loose Women” - risposta inglese a “The View” (programma televisivo americano della ABC, ndt) - ed era stato intervistato alla sua maniera da Richard Bacon della BBC Radio Five.
Come siamo entrati, diverse decine di studenti che gironzolavano nella BBC, hanno perso ogni interesse per la loro guida, in quanto avevano scorto il fratello di Michael Jackson che stava passando per l'edificio. Mi sono sentito in imbarazzo per come i loro sguardi ci seguivano attraverso l’atrio, ma Jermaine sembrava non notarlo. Accetta la situazione. Come una delle polene della famiglia più famosa d'America, è abituato agli estranei che lo osservano continuamente. Il problema, però, è che ciò che vedono è spesso deformato, un simulacro frammentato presentato dai media. Questo, dice, è il motivo perché ha scritto il suo nuovo libro, You Are Not Alone: Michael Through A Brother's Eyes.
"Come è stato “Loose Women? " Gli chiedo, in attesa di un ascensore.
"Beh ..." con un mezzo sorriso, espirando forte. "Sono stati "liberi""
L’intervista a “Loose Women”, come molte che Jermaine ha condotto nelle ultime settimane, è stata un pò bellicosa. Come Jermaine tentava di parlare di suo fratello da una prospettiva in prima persona, è stato più volte interrotto dai padroni di casa. 'Ma Jermaine, io penso che sia giusto dire che era un individuo piuttosto complesso ...' 'Ma ...ci doveva essere qualcosa da fare per Michael. Doveva essere una persona malata..."
L'ipotesi secondo la quale molti conoscono di più Michael Jackson che la propria famiglia, è la preoccupazione di Jermaine. Questo atteggiamento, dice, è il risultato di una battaglia decennale contro i reportage inesatti mediatici. "Questo sarebbe diventato un tema ricorrente per la famiglia", scrive nel libro, "di fatto una prova di forza contro l’opinione comune - e di fatto sarebbe stato sempre svantaggiato"
Secondo Jermaine, anche il suo primo tentativo di scrivere un libro, tempo addietro nel 2003, cadde perché gli editori non hanno voluto stampare un resoconto basato sui fatti della vita di suo fratello.
"Avevo cercato di scrivere qualcosa con Judith Regan, con Harper Collins a New York e non erano interessati alla verità, allora," mi dice appena ci sediamo in uno studio radiofonico vuoto. "Erano interessati al gossip e a tutte quelle cose che non erano vere. Volevano lo “sporco” e ho detto: 'Non ho lo “sporco”, così mi hanno rifiutato."
Otto anni dopo, Harper Collins ha cambiato opinione sul modo di pensare di Jermaine. Il suo libro è descritto dalla casa editrice come "un intimo, amorevole ritratto di Michael Jackson." Ma Jermaine non ha dimenticato del tutto la debacle del 2003. "Hanno cercato di inserire nello spettacolo Judith Regan in questa promozione del libro," dice. "Ho detto: 'Assolutamente no'".
Nel 2006 un documento, nell’intento di proporre il libro di Jermaine del 2003, era trapelato ai media e causò scalpore. In esso Jermaine avrebbe bollato il fratello come un 'ostinato, 'duro', 'freddo','calcolatore' e 'ambiguo' “tossicodipendente” che "comprava i bambini come ad un mercato nero omologato", che "cambiò il colore della sua pelle."
Per questo, Jermaine incolpa il suo co-sceneggiatore Stacy Brown, che dice che cambiò il manoscritto rifiutato per renderlo più vendibile e successivamente lo diffuse, tutto senza permesso di Jermaine.
"Non era il mio manoscritto," dice Jermaine. "E’ stato semplicemente orribile. Il mio manoscritto è stato registrato con gli avvocati e abbiamo la prova. Dissi:'Il mio manoscritto è totalmente diverso da quello che questo individuo sta dicendo'. "A causa di ciò, gli editori di questo libro, per scopi di verifica, hanno voluto vedere prima tale proposta . Ho mostrato loro la mia proposta originale su ciò che volevo fare ed era completamente in linea con la proposta di questo libro. Così che era stato completamente derubato da qualcun altro. "
Jermaine non è l'unica persona ad accusare Stacy Brown di tale comportamento. Nel 2005 Brown scrisse un libro con un dipendente di Jackson scontento, Bob Jones. Quando a Jones gli è stato chiesto del libro sotto giuramento nel processo del 2005 di Michael Jackson, ha ammesso che si trattava solo "di fatti (reali) fino ad un certo punto" Del lavoro di Brown disse: "Il mio co-sceneggiatore ha incluso anche cose che io non approvo," e ha aggiunto: "Ho cambiato milioni di cose che erano inesatte che non ho detto."
Anche il nuovo libro è stato oggetto di controversie. Come Jermaine è volato a Londra per iniziare la promozione, si stava avvicinando una tempesta per un storia che racconta nel suo prologo. Parlando di suo fratello nel processo per molestie su un bambino del 2005, Jermaine ricorda di come fosse così paranoico che Michael potesse cadere vittima di una terribile ingiustizia, che escogitò un piano segreto di fuga nel caso in cui un verdetto di colpevolezza sembrava potesse essere (scritto) sulla sentenza. Organizzò un jet privato per stare in stand-by al più vicino aeroporto, pronto a portare in fretta suo fratello in Bahrain, dove non poteva essere estradato.
Tuttavia, molti giornalisti - a quanto pare anche troppo pigri per leggere otto pagine e mezzo dell’intero prologo di Jermaine – hanno enormemente sbagliato. Storie che erroneamente affermavano che la famiglia Jackson aveva programmato di far scomparire Jackson in Medio Oriente dopo essere stato condannato, una rivendicazione chiaramente priva di senso.
Tuttavia, il giornalismo copia e incolla si è propagato e la storia è stata replicata centinaia di volte dai giornali tra cui il New York Post, il Daily News, il Denver Post e il Washington Times. Tra i titoli più sconsiderati è stata questa, divulgata con grande clamore, che arriva per gentile concessione del britannico “Daily Mail”: “Come la famiglia di Michael Jackson aveva pianificato di far volare il cantante fuori degli Stati Uniti in Bahrain se fosse stato incarcerato per le molestie su minori”. Anche la Press Association pubblicava la versione inesatta.
La storia assurda costruita dal libro di Jermaine, assomiglia ad un’opera narrativa, una situazione che è peggiorata quando le polemiche successive hanno spinto l'avvocato difensore di Michael del 2005 Thomas Mesereau a denunciare apertamente le affermazioni riportate in modo errato .
"Una delle ragioni per cui ho scritto il libro era affinchè le mie parole rappresentassero se stesse, nel contesto", dice Jermaine. "Ma anche nella cronaca dei giornali sul mio libro, le mie parole sono state riportate in modo sbagliato. Non c'è mai stato un piano per convincere Michael a fuggire dal paese in caso di condanna. Thomas Mesereau ha dovuto rilasciare, prima di tutto, una smentita basata su ciò che non era vero. Quel cambiamento di contesto ha dimostrato come una inesattezza può “crescere a valanga” e come sono create le leggende. Mi sono seduto e di nuovo ho pensato “Questo è ciò che Michael ha dovuto affrontare ininterrottamente"
To be continued...
www.huffingtonpost.com/charles-thomson/jermaine-jackson-interview_b_1010...
[img][/img]
intervista tradotta dallo staff di freeforumzoneleonardo
E’la metà di settembre e Jermaine Jackson ha concluso un'estenuante tour promozionale nel Regno Unito, che lo ha visto trascorrere gli ultimi quattro giorni di fila, facendo apparizioni televisive e radiofoniche. Per ottenere uno spazio per un’intervista ci sono voluti tre giorni di negoziazione tra Jermaine, il suo pubblicista e i rappresentanti della casa editrice da entrambi i lati dell'Atlantico. Quando la sua macchina mi fa salire in Wood Lane, a Londra e ci fa entrare negli studi della BBC, era appena apparso al “Loose Women” - risposta inglese a “The View” (programma televisivo americano della ABC, ndt) - ed era stato intervistato alla sua maniera da Richard Bacon della BBC Radio Five.
Come siamo entrati, diverse decine di studenti che gironzolavano nella BBC, hanno perso ogni interesse per la loro guida, in quanto avevano scorto il fratello di Michael Jackson che stava passando per l'edificio. Mi sono sentito in imbarazzo per come i loro sguardi ci seguivano attraverso l’atrio, ma Jermaine sembrava non notarlo. Accetta la situazione. Come una delle polene della famiglia più famosa d'America, è abituato agli estranei che lo osservano continuamente. Il problema, però, è che ciò che vedono è spesso deformato, un simulacro frammentato presentato dai media. Questo, dice, è il motivo perché ha scritto il suo nuovo libro, You Are Not Alone: Michael Through A Brother's Eyes.
"Come è stato “Loose Women? " Gli chiedo, in attesa di un ascensore.
"Beh ..." con un mezzo sorriso, espirando forte. "Sono stati "liberi""
L’intervista a “Loose Women”, come molte che Jermaine ha condotto nelle ultime settimane, è stata un pò bellicosa. Come Jermaine tentava di parlare di suo fratello da una prospettiva in prima persona, è stato più volte interrotto dai padroni di casa. 'Ma Jermaine, io penso che sia giusto dire che era un individuo piuttosto complesso ...' 'Ma ...ci doveva essere qualcosa da fare per Michael. Doveva essere una persona malata..."
L'ipotesi secondo la quale molti conoscono di più Michael Jackson che la propria famiglia, è la preoccupazione di Jermaine. Questo atteggiamento, dice, è il risultato di una battaglia decennale contro i reportage inesatti mediatici. "Questo sarebbe diventato un tema ricorrente per la famiglia", scrive nel libro, "di fatto una prova di forza contro l’opinione comune - e di fatto sarebbe stato sempre svantaggiato"
Secondo Jermaine, anche il suo primo tentativo di scrivere un libro, tempo addietro nel 2003, cadde perché gli editori non hanno voluto stampare un resoconto basato sui fatti della vita di suo fratello.
"Avevo cercato di scrivere qualcosa con Judith Regan, con Harper Collins a New York e non erano interessati alla verità, allora," mi dice appena ci sediamo in uno studio radiofonico vuoto. "Erano interessati al gossip e a tutte quelle cose che non erano vere. Volevano lo “sporco” e ho detto: 'Non ho lo “sporco”, così mi hanno rifiutato."
Otto anni dopo, Harper Collins ha cambiato opinione sul modo di pensare di Jermaine. Il suo libro è descritto dalla casa editrice come "un intimo, amorevole ritratto di Michael Jackson." Ma Jermaine non ha dimenticato del tutto la debacle del 2003. "Hanno cercato di inserire nello spettacolo Judith Regan in questa promozione del libro," dice. "Ho detto: 'Assolutamente no'".
Nel 2006 un documento, nell’intento di proporre il libro di Jermaine del 2003, era trapelato ai media e causò scalpore. In esso Jermaine avrebbe bollato il fratello come un 'ostinato, 'duro', 'freddo','calcolatore' e 'ambiguo' “tossicodipendente” che "comprava i bambini come ad un mercato nero omologato", che "cambiò il colore della sua pelle."
Per questo, Jermaine incolpa il suo co-sceneggiatore Stacy Brown, che dice che cambiò il manoscritto rifiutato per renderlo più vendibile e successivamente lo diffuse, tutto senza permesso di Jermaine.
"Non era il mio manoscritto," dice Jermaine. "E’ stato semplicemente orribile. Il mio manoscritto è stato registrato con gli avvocati e abbiamo la prova. Dissi:'Il mio manoscritto è totalmente diverso da quello che questo individuo sta dicendo'. "A causa di ciò, gli editori di questo libro, per scopi di verifica, hanno voluto vedere prima tale proposta . Ho mostrato loro la mia proposta originale su ciò che volevo fare ed era completamente in linea con la proposta di questo libro. Così che era stato completamente derubato da qualcun altro. "
Jermaine non è l'unica persona ad accusare Stacy Brown di tale comportamento. Nel 2005 Brown scrisse un libro con un dipendente di Jackson scontento, Bob Jones. Quando a Jones gli è stato chiesto del libro sotto giuramento nel processo del 2005 di Michael Jackson, ha ammesso che si trattava solo "di fatti (reali) fino ad un certo punto" Del lavoro di Brown disse: "Il mio co-sceneggiatore ha incluso anche cose che io non approvo," e ha aggiunto: "Ho cambiato milioni di cose che erano inesatte che non ho detto."
Anche il nuovo libro è stato oggetto di controversie. Come Jermaine è volato a Londra per iniziare la promozione, si stava avvicinando una tempesta per un storia che racconta nel suo prologo. Parlando di suo fratello nel processo per molestie su un bambino del 2005, Jermaine ricorda di come fosse così paranoico che Michael potesse cadere vittima di una terribile ingiustizia, che escogitò un piano segreto di fuga nel caso in cui un verdetto di colpevolezza sembrava potesse essere (scritto) sulla sentenza. Organizzò un jet privato per stare in stand-by al più vicino aeroporto, pronto a portare in fretta suo fratello in Bahrain, dove non poteva essere estradato.
Tuttavia, molti giornalisti - a quanto pare anche troppo pigri per leggere otto pagine e mezzo dell’intero prologo di Jermaine – hanno enormemente sbagliato. Storie che erroneamente affermavano che la famiglia Jackson aveva programmato di far scomparire Jackson in Medio Oriente dopo essere stato condannato, una rivendicazione chiaramente priva di senso.
Tuttavia, il giornalismo copia e incolla si è propagato e la storia è stata replicata centinaia di volte dai giornali tra cui il New York Post, il Daily News, il Denver Post e il Washington Times. Tra i titoli più sconsiderati è stata questa, divulgata con grande clamore, che arriva per gentile concessione del britannico “Daily Mail”: “Come la famiglia di Michael Jackson aveva pianificato di far volare il cantante fuori degli Stati Uniti in Bahrain se fosse stato incarcerato per le molestie su minori”. Anche la Press Association pubblicava la versione inesatta.
La storia assurda costruita dal libro di Jermaine, assomiglia ad un’opera narrativa, una situazione che è peggiorata quando le polemiche successive hanno spinto l'avvocato difensore di Michael del 2005 Thomas Mesereau a denunciare apertamente le affermazioni riportate in modo errato .
"Una delle ragioni per cui ho scritto il libro era affinchè le mie parole rappresentassero se stesse, nel contesto", dice Jermaine. "Ma anche nella cronaca dei giornali sul mio libro, le mie parole sono state riportate in modo sbagliato. Non c'è mai stato un piano per convincere Michael a fuggire dal paese in caso di condanna. Thomas Mesereau ha dovuto rilasciare, prima di tutto, una smentita basata su ciò che non era vero. Quel cambiamento di contesto ha dimostrato come una inesattezza può “crescere a valanga” e come sono create le leggende. Mi sono seduto e di nuovo ho pensato “Questo è ciò che Michael ha dovuto affrontare ininterrottamente"
To be continued...
www.huffingtonpost.com/charles-thomson/jermaine-jackson-interview_b_1010...
[img][/img]
intervista tradotta dallo staff di freeforumzoneleonardo
Ultima modifica di silvia80 il Gio 5 Gen 2012 - 1:39 - modificato 1 volta.
silvia80- King of Pop
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Re: Nuovi progetti di fratello Jermaine
https://www.youtube.com/watch?v=RzHNUKp3tfc&feature=player_embedded
MICHAEL JACKSON: LA BIOGRAFIA SCRITTA DAL FRATELLO ESCE IN ITALIA
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Jermaine Jackson, 56 anni, quarto dei nove fratelli, prima di intraprendere la carriera solista è stato bassista dei Jackson Five. È stato lui, in una conferenza stampa, ad annunciare ai media la morte del fratello la sera del 25 giugno 2009 ed è stato lui a cantare fra le lacrime la canzone preferita di Michael, al suo funerale. Ed oggi è lui, attraverso un libro che uscirà a novembre in contemporanea internazionale, a provare a raccontare la verità di Michael. In Italia è pubblicato da Rizzoli e s’intitola You are not alone (Non sei solo) Michael.
Aneddoti e retroscena compongono l’ossatura della biografia del Re del pop vista con gli occhi del fratello che gli fu più vicino, quello che ha vissuto con lui la gloria e la caduta. Come quel processo per molestie su minori, che portò Michael nel 2005 a quella che lui definisce una vera e propria “disintegrazione” fisica e mentale. Laddove esteriormente manteneva la sua immagine forte “distaccato, inespressivo, quasi freddo”, ma internamente “le staffe bullonate che lo tenevano assieme scricchiolavano sotto la pressione, una per una”. E scrive: “La settimana scorsa, ho assistito alla sua disintegrazione fisica. A 46 anni, il suo corpo magro da ballerino è appassito in una struttura fragile. La sua camminata è diventata una dolorosa, incerta andatura, il suo bagliore è ridotto a quel sorriso forzato; è scarno, emaciato”.
Interessanti sono i racconti dell’infanzia di Michael, e che spiegano molto di quello che sarebbe diventato, nel bene e nel male. Dalla quarta di copertina: “A sette anni, il piccolo Michael si attaccava alla finestra per riempirsi gli occhi delle luci che il Natale portava nel quartiere. La rigida educazione imposta dal padre non prevedeva la presenza dell’albero in casa, tantomeno di regali. E neppure di un cagnolino per Michael, che così sfamava di nascosto un topo (avrebbe sempre amato moltissimo gli animali e Il libro della giungla sarebbe sempre stato una delle sue letture preferite). Per avere finalmente tutto ciò che da bambino gli era stato negato, e non per folle megalomania, una volta diventato il Re del pop, Michael avrebbe costruito il gigantesco parco divertimenti-zoo di Neverland”.
daringtodo.com
MICHAEL JACKSON: LA BIOGRAFIA SCRITTA DAL FRATELLO ESCE IN ITALIA
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Jermaine Jackson, 56 anni, quarto dei nove fratelli, prima di intraprendere la carriera solista è stato bassista dei Jackson Five. È stato lui, in una conferenza stampa, ad annunciare ai media la morte del fratello la sera del 25 giugno 2009 ed è stato lui a cantare fra le lacrime la canzone preferita di Michael, al suo funerale. Ed oggi è lui, attraverso un libro che uscirà a novembre in contemporanea internazionale, a provare a raccontare la verità di Michael. In Italia è pubblicato da Rizzoli e s’intitola You are not alone (Non sei solo) Michael.
Aneddoti e retroscena compongono l’ossatura della biografia del Re del pop vista con gli occhi del fratello che gli fu più vicino, quello che ha vissuto con lui la gloria e la caduta. Come quel processo per molestie su minori, che portò Michael nel 2005 a quella che lui definisce una vera e propria “disintegrazione” fisica e mentale. Laddove esteriormente manteneva la sua immagine forte “distaccato, inespressivo, quasi freddo”, ma internamente “le staffe bullonate che lo tenevano assieme scricchiolavano sotto la pressione, una per una”. E scrive: “La settimana scorsa, ho assistito alla sua disintegrazione fisica. A 46 anni, il suo corpo magro da ballerino è appassito in una struttura fragile. La sua camminata è diventata una dolorosa, incerta andatura, il suo bagliore è ridotto a quel sorriso forzato; è scarno, emaciato”.
Interessanti sono i racconti dell’infanzia di Michael, e che spiegano molto di quello che sarebbe diventato, nel bene e nel male. Dalla quarta di copertina: “A sette anni, il piccolo Michael si attaccava alla finestra per riempirsi gli occhi delle luci che il Natale portava nel quartiere. La rigida educazione imposta dal padre non prevedeva la presenza dell’albero in casa, tantomeno di regali. E neppure di un cagnolino per Michael, che così sfamava di nascosto un topo (avrebbe sempre amato moltissimo gli animali e Il libro della giungla sarebbe sempre stato una delle sue letture preferite). Per avere finalmente tutto ciò che da bambino gli era stato negato, e non per folle megalomania, una volta diventato il Re del pop, Michael avrebbe costruito il gigantesco parco divertimenti-zoo di Neverland”.
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silvia80- King of Pop
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Re: Nuovi progetti di fratello Jermaine
Io l'ho comprato deve essere molto bello, parla della loro infanzia e adolescenza. Poi il libro non parla molto del periodo post figli ma se non erro parla molto del processo e del TII.
silvia80- King of Pop
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Re: Nuovi progetti di fratello Jermaine
Sì bello veramente bello.
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Re: Nuovi progetti di fratello Jermaine
quanto lo hai pagato?
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Re: Nuovi progetti di fratello Jermaine
18 euro e cinquanta centesimi ma ne vale la pena davvero. Oddio su qualche commento è meglio sorvolare perchè dice che non è mai stato geloso del successo di Michael ma in un certo periodo della loro vita lo è stato però racconta degli aneddoti bellissimi ed inediti. Lui lo conosceva molto bene fino al suo matrimonio ma poi nonostante in parte lo capisse e lo supportasse non poteva capirne i pensieri fino in fondo perchè Michael è molto cambiato da Thriller in poi
silvia80- King of Pop
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Re: Nuovi progetti di fratello Jermaine
Oh sì e man mano che vado avanti nella lettura rimango sempre più conquistata. Perchè se è vero che i ricordi d'infanzia sono comuni ad altre biografie, il quadro che ne dà Jermaine è interessante perchè dà una prospettiva esterna di Michael filtrando i ricordi e gli eventi che racconta Michael ed è molto interessante questo.
C'è da dire che poi dopo il Victory Tour racconta le poche cose che ha visto non frequentandolo più come prima e quello che ha saputo dalla madre e dalle sorelle lo riporta con un'opinione personale conoscendolo come suo fratello. Ma mi pare un quadro abbastanza azzeccato. Ora aspetto Frank Cascio
C'è da dire che poi dopo il Victory Tour racconta le poche cose che ha visto non frequentandolo più come prima e quello che ha saputo dalla madre e dalle sorelle lo riporta con un'opinione personale conoscendolo come suo fratello. Ma mi pare un quadro abbastanza azzeccato. Ora aspetto Frank Cascio
silvia80- King of Pop
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Re: Nuovi progetti di fratello Jermaine
1/12/11
Jermaine: "Murray è colpevole ma non ha ucciso da solo"
A poche ore dalla sentenza che ha condannato il medico parla Jermaine, il fratello maggiore del re del pop. "Quattro anni di prigione sono pochi. Produrremo le prove e ci sarà un nuovo processo entro settembre
dal nostro inviato GIUSEPPE VIDETTI
CALABASAS (Los Angeles) - "Quattro anni di prigione? Troppo pochi. Ma anche se gli avessero dato l'ergastolo Michael non sarebbe qui oggi, questa è la realtà. Io dico che il dottor Murray è solo il dito di una mano che resta impunita. Ci sono altre persone coinvolte in questo che per me è "omicidio" tout court. Produrremo le evidenze e ci sarà un altro processo entro settembre". Jermaine Jackson, 57 anni, era in aula martedì quando il giudice Pastor ha comminato a Conrad Murray il massimo della pena: quattro anni di prigione per aver ucciso con un'eccessiva dose di Propofol Michael Jackson il 25 giugno 2009. È Halima Rashid, la terza moglie (afghana di Kabul) sposata dopo la conversione all'Islam, a rendere possibile poche ore dopo la sentenza un incontro con il fratello maggiore di Michael, ex bassista e cantante dei Jackson 5. Jermaine ha da poco pubblicato Michael (Ed. Rizzoli), che raccoglie le memorie all'ombra del re del pop. "Noi Jackson abbiamo tutti una voce femminile, che mostruosità quando si diceva che papà somministrasse ormoni a Michael per conservargli il registro alto".
Murray: un criminale o un professionista negligente?
"Entrambe le cose. E, lo ripeto, non ha agito da solo. Ci sono domande che restano senza risposta: perché hanno cancellato tutti i nastri delle telecamere di sorveglianza? Perché registrò la voce affaticata di mio fratello se non per farne in seguito un uso fraudolento, magari l'ennesima estorsione?".
Frank Cascio, ex personal manager, ha scritto un libro (Il mio amico Michael) in cui rivela che suo fratello faceva uso di Propofol dal 1999.
"Io so solo che Michael lo odiava al punto da non farlo entrare in casa. Altro che amico! Si rifiutò di testimoniare al processo pur sapendo che Michael non avrebbe mai sfiorato un bambino. E poi, anche se usava il Propofol, mio fratello non voleva morire ma solo dormire. Aveva firmato la sera prima un contratto per l'acquisto di una casa a Las Vegas, altro che suicidio".
Quando ha visto suo fratello per l'ultima volta?
"Un mese prima della morte. Era entusiasta e in buona salute. Quando l'ho rivisto nella camera mortuaria non credevo ai miei occhi, dimagrito di almeno dieci chili, sembrava anoressico. Gridai: 'Sei diventato il numero uno, ma quanto l'hai pagata cara!'. Cosa è successo in quelle settimane? In che modo i boss della Aeg (il team produttivo di This is it, ndr) hanno esasperato la sua tensione? Abbiamo prove che Michael si era rivolto a un altro dottore lamentando sensazioni di gelo in tutto il corpo. Come mai nessuno non informò la famiglia? Questi saranno i capitoli del prossimo processo. Le priorità erano il tour e lo show, le priorità l'hanno ucciso".
In che rapporto era con Michael nel periodo in cui è morto?
"Ottimo. Michael era il settimo di nove figli. Dormivamo uno sopra l'altro nella piccola casa di Gary, 11 persone in 50 metri quadri. Io sono nato nel 1954, all'epoca un genitore non era considerato violento se prendeva a cinghiate suo figlio, come Joseph faceva con noi quando eravamo indisciplinati. Michael ha cominciato a lavorare a 4 anni. Infanzia negata? Son cose che si dicono adesso, col senno di poi. Si metta nei panni di una famiglia afroamericana proletaria dell'Indiana alla fine degli anni 60, quando negli stati del Sud rifiutavano di far dormire i Jackson 5 negli alberghi dei bianchi. Michael era il più piccolo e dunque quel che più soffrì la disciplina che Joseph c'imponeva, ma da qui a sostenere che fosse un padre che abusava... Non ci andava leggero con le mani, ma ci ha inculcato sani principi. Come mia madre, fervente testimone di Geova. I media hanno lavorato senza sosta per spezzare l'unità della nostra famiglia, ma dove sono oggi i figli di Michael? Con la nonna. E giocano con i cugini".
Eppure quando viveva a Neverland, Michael teneva alla larga la famiglia. Più volte vi fu negato l'ingresso.
"Era manipolato. Costretto a fidarsi di chi aveva occhio solo per il business, e gli suggeriva di alimentare il gossip anziché stroncarlo. Cosa fai per trarre profitto da una persona ricca e fragile? La isoli dai suoi punti fermi".
Non pensa che la vulnerabilità di Michael sia cresciuta quando da superstar di una boyband è diventato un'icona internazionale?
"Eravamo tranquilli, era cresciuto alla Motown con Berry Gordy, il più scaltro discografico dell'epoca, sapeva quel che voleva e come orientare la carriera. Ma avevamo sottovalutato la sua solitudine".
Che era immensa...
"Michael viveva ossessivamente il fatto di non aver avuto un'infanzia normale, questo lo portò ad avere un senso di pietà e compassione nei confronti dei bambini poveri che diventò quasi patologico, e diede origine a quella che io chiamo 'la montagna di bugie'. Non voglio dimostrare che Michael fosse una persona 'normale', non è questo il punto. Nella sua mente, Neverland era il luogo ideale dove far crescere i suoi figli e dove molti altri bambini sfortunati potessero vivere momenti felici come in un libro di fiabe. È una bizzarria? Forse, ma Michael coltivava il bambino che aveva dentro, come coltivava la sua parte femminile. Da qui a bollarlo come pedofilo ce ne passa. Dopo giorni di agonia fu completamente scagionato da 14 capi d'imputazione. Si era trattato di vistosi casi di estorsione. Ma a quel punto era fiaccato, devastato, non sarebbe più stato lo stesso".
È vero che lei aveva studiato un piano per farlo riparare in Bahrein se le cose al processo si fossero messe male?
"Era tutto pronto, aereo e pilota. L'avrei rapito, preso in braccio come un bambino...".
Fu l'ossessione di restare bambino che gli impedì di avere una famiglia normale usando invece madri surrogate?
"Credo che mio fratello amasse davvero Lisa Marie Presley, il loro matrimonio sarebbe stato felice se avesse acconsentito a dargli dei figli. Ma lei non volle e la relazione naufragò".
Si è parecchio speculato sul fatto che non fosse lui il vero padre dei ragazzi.
"Sono in grado di smentire: Prince e Paris hanno segni di vitiligine. L'autopsia ha confermato che Michael non aveva fatto chissà quali cure per schiarirsi la pelle: aveva vitiligine su tutto il corpo. Con la chirurgia plastica di sicuro ci era andato pesante, ma chi può impedire a un uomo ricco e famoso di usare il denaro per cancellare quel che di sé non ama? Furono medici spregiudicati - come il dottor Murray - a consigliarlo. Ancora una volta: money, money, money!".
Ha rimpianti?
"Se qualcuno mi avesse chiamato quando non si sentiva bene mi sarei precipitato, il tour sarebbe stato cancellato e lui ricoverato in ospedale. E mi dispiace che non sia stato sepolto a Neverland, il posto al mondo che amava di più. Ma mia madre ha voluto diversamente, e io appartengo a una generazione che ai genitori non dice mai di no".
repubblica.it
Jermaine: "Murray è colpevole ma non ha ucciso da solo"
A poche ore dalla sentenza che ha condannato il medico parla Jermaine, il fratello maggiore del re del pop. "Quattro anni di prigione sono pochi. Produrremo le prove e ci sarà un nuovo processo entro settembre
dal nostro inviato GIUSEPPE VIDETTI
CALABASAS (Los Angeles) - "Quattro anni di prigione? Troppo pochi. Ma anche se gli avessero dato l'ergastolo Michael non sarebbe qui oggi, questa è la realtà. Io dico che il dottor Murray è solo il dito di una mano che resta impunita. Ci sono altre persone coinvolte in questo che per me è "omicidio" tout court. Produrremo le evidenze e ci sarà un altro processo entro settembre". Jermaine Jackson, 57 anni, era in aula martedì quando il giudice Pastor ha comminato a Conrad Murray il massimo della pena: quattro anni di prigione per aver ucciso con un'eccessiva dose di Propofol Michael Jackson il 25 giugno 2009. È Halima Rashid, la terza moglie (afghana di Kabul) sposata dopo la conversione all'Islam, a rendere possibile poche ore dopo la sentenza un incontro con il fratello maggiore di Michael, ex bassista e cantante dei Jackson 5. Jermaine ha da poco pubblicato Michael (Ed. Rizzoli), che raccoglie le memorie all'ombra del re del pop. "Noi Jackson abbiamo tutti una voce femminile, che mostruosità quando si diceva che papà somministrasse ormoni a Michael per conservargli il registro alto".
Murray: un criminale o un professionista negligente?
"Entrambe le cose. E, lo ripeto, non ha agito da solo. Ci sono domande che restano senza risposta: perché hanno cancellato tutti i nastri delle telecamere di sorveglianza? Perché registrò la voce affaticata di mio fratello se non per farne in seguito un uso fraudolento, magari l'ennesima estorsione?".
Frank Cascio, ex personal manager, ha scritto un libro (Il mio amico Michael) in cui rivela che suo fratello faceva uso di Propofol dal 1999.
"Io so solo che Michael lo odiava al punto da non farlo entrare in casa. Altro che amico! Si rifiutò di testimoniare al processo pur sapendo che Michael non avrebbe mai sfiorato un bambino. E poi, anche se usava il Propofol, mio fratello non voleva morire ma solo dormire. Aveva firmato la sera prima un contratto per l'acquisto di una casa a Las Vegas, altro che suicidio".
Quando ha visto suo fratello per l'ultima volta?
"Un mese prima della morte. Era entusiasta e in buona salute. Quando l'ho rivisto nella camera mortuaria non credevo ai miei occhi, dimagrito di almeno dieci chili, sembrava anoressico. Gridai: 'Sei diventato il numero uno, ma quanto l'hai pagata cara!'. Cosa è successo in quelle settimane? In che modo i boss della Aeg (il team produttivo di This is it, ndr) hanno esasperato la sua tensione? Abbiamo prove che Michael si era rivolto a un altro dottore lamentando sensazioni di gelo in tutto il corpo. Come mai nessuno non informò la famiglia? Questi saranno i capitoli del prossimo processo. Le priorità erano il tour e lo show, le priorità l'hanno ucciso".
In che rapporto era con Michael nel periodo in cui è morto?
"Ottimo. Michael era il settimo di nove figli. Dormivamo uno sopra l'altro nella piccola casa di Gary, 11 persone in 50 metri quadri. Io sono nato nel 1954, all'epoca un genitore non era considerato violento se prendeva a cinghiate suo figlio, come Joseph faceva con noi quando eravamo indisciplinati. Michael ha cominciato a lavorare a 4 anni. Infanzia negata? Son cose che si dicono adesso, col senno di poi. Si metta nei panni di una famiglia afroamericana proletaria dell'Indiana alla fine degli anni 60, quando negli stati del Sud rifiutavano di far dormire i Jackson 5 negli alberghi dei bianchi. Michael era il più piccolo e dunque quel che più soffrì la disciplina che Joseph c'imponeva, ma da qui a sostenere che fosse un padre che abusava... Non ci andava leggero con le mani, ma ci ha inculcato sani principi. Come mia madre, fervente testimone di Geova. I media hanno lavorato senza sosta per spezzare l'unità della nostra famiglia, ma dove sono oggi i figli di Michael? Con la nonna. E giocano con i cugini".
Eppure quando viveva a Neverland, Michael teneva alla larga la famiglia. Più volte vi fu negato l'ingresso.
"Era manipolato. Costretto a fidarsi di chi aveva occhio solo per il business, e gli suggeriva di alimentare il gossip anziché stroncarlo. Cosa fai per trarre profitto da una persona ricca e fragile? La isoli dai suoi punti fermi".
Non pensa che la vulnerabilità di Michael sia cresciuta quando da superstar di una boyband è diventato un'icona internazionale?
"Eravamo tranquilli, era cresciuto alla Motown con Berry Gordy, il più scaltro discografico dell'epoca, sapeva quel che voleva e come orientare la carriera. Ma avevamo sottovalutato la sua solitudine".
Che era immensa...
"Michael viveva ossessivamente il fatto di non aver avuto un'infanzia normale, questo lo portò ad avere un senso di pietà e compassione nei confronti dei bambini poveri che diventò quasi patologico, e diede origine a quella che io chiamo 'la montagna di bugie'. Non voglio dimostrare che Michael fosse una persona 'normale', non è questo il punto. Nella sua mente, Neverland era il luogo ideale dove far crescere i suoi figli e dove molti altri bambini sfortunati potessero vivere momenti felici come in un libro di fiabe. È una bizzarria? Forse, ma Michael coltivava il bambino che aveva dentro, come coltivava la sua parte femminile. Da qui a bollarlo come pedofilo ce ne passa. Dopo giorni di agonia fu completamente scagionato da 14 capi d'imputazione. Si era trattato di vistosi casi di estorsione. Ma a quel punto era fiaccato, devastato, non sarebbe più stato lo stesso".
È vero che lei aveva studiato un piano per farlo riparare in Bahrein se le cose al processo si fossero messe male?
"Era tutto pronto, aereo e pilota. L'avrei rapito, preso in braccio come un bambino...".
Fu l'ossessione di restare bambino che gli impedì di avere una famiglia normale usando invece madri surrogate?
"Credo che mio fratello amasse davvero Lisa Marie Presley, il loro matrimonio sarebbe stato felice se avesse acconsentito a dargli dei figli. Ma lei non volle e la relazione naufragò".
Si è parecchio speculato sul fatto che non fosse lui il vero padre dei ragazzi.
"Sono in grado di smentire: Prince e Paris hanno segni di vitiligine. L'autopsia ha confermato che Michael non aveva fatto chissà quali cure per schiarirsi la pelle: aveva vitiligine su tutto il corpo. Con la chirurgia plastica di sicuro ci era andato pesante, ma chi può impedire a un uomo ricco e famoso di usare il denaro per cancellare quel che di sé non ama? Furono medici spregiudicati - come il dottor Murray - a consigliarlo. Ancora una volta: money, money, money!".
Ha rimpianti?
"Se qualcuno mi avesse chiamato quando non si sentiva bene mi sarei precipitato, il tour sarebbe stato cancellato e lui ricoverato in ospedale. E mi dispiace che non sia stato sepolto a Neverland, il posto al mondo che amava di più. Ma mia madre ha voluto diversamente, e io appartengo a una generazione che ai genitori non dice mai di no".
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