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Blood on the dance floor: Interpretazione copertina
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Blood on the dance floor: Interpretazione copertina
11 settembre: Michael Jackson lo profetizzo' nel '97 nella copertina di "Blood on the dancefloor"?
Quest'album mi aveva già destato dei sospetti dalla sua uscita, nel 1997.
Michael che sforna un cd dopo solo due anni da HIStory che era ancora all'attivo, quando solitamente ce ne impiega ben quattro? Per poi fare uscire solo 5 inediti e tutti remix?!
Nel 1997 è uscito anche il cortometraggio "Ghosts". Allora perché non fare uscire una specie di colonna sonora di "Ghosts" (magari con la stessa copertina), come promozione?
Da notare che all'interno di BOTDF è presente "Morphine", che sembra quasi una predizione della sua morte.
Ma analizziamo la cover del cd.
Michael si trova su una scacchiera. E' forse lui una pedina mossa da qualcuno? Il sistema?
Ai polsi ha delle catene come bracciali. Probabilmente si sente incatenato da qualcosa o qualcuno.
E' la sua prima copertina in cui si "muove", in cui non è in posizione statica o in posa. Come a rivelare che si vuole ribellare a qualcosa.
Il titolo "Blood in the Dance Floor" sembra scritto con il sangue. Lui stesso è vestito di rosso (di sangue), come a simboleggiare che sia la vittima di qualcosa.
Urla come per dire: "Noooo!" e con il braccio destro indica una città dietro di lui. Una città che sembra New York. Una città che sprofonda sotto il "campo di gioco", la scacchiera. Sopra questa città delle nuvole che sembrano la città stessa. Questa volta in polvere e fumo.
E qui mi vengono i brividi perché mi suona tanto di 11 settembre.
Michael sapeva?
Noi non lo sapremo mai.
Inoltre mi viene da chiedermi: ma questa città sprofondata, o meglio, sommersa dall'acqua, potrebbe essere un'altra profezia di un avvenimento non ancora accaduto, magari sempre nella città di New York?
Altra curiosità.
Michael è morto il 25-6-2009. Sommate 25 + 6 + 2009. Il numero che esce vi ricorda qualcosa dell'HIStory Tour?! Coincidenza?
Qualcuno mi ha insegnato che le coincidenze non esistono.
Cliccare la foto per vedere la scritta "MJ - 2040":
Inoltre "Blood on the Dance Floor" si traduce con "Sangue sulla Pista da Ballo". La pista da ballo in questo caso potrebbe essere intesa come palco. Palco dell'Arena O2 di Londra dove doveva tenere 50 concerti del This Is It Tour. Michael muore appena due settimane dall'inizio del tour.
Michael è stato ucciso perché avrebbe fruttato ancora più soldi? E' stato "versato del sangue"?
Continuando ad analizzare la copertina di Blood On The Dance Floor, si può chiaramente notare il pavimento a scacchi.
Il pavimento a scacchi è un simbolo massonico.
Per capire meglio, vi riporto alcuni passaggi presi da un paio di siti.
Tempio massonico.
Dal sito: http://www.satorws.com/scacchi.htm
[…] Si tratta di un gioco antico persiano, il nome deriva dalla parola persiana per re, ovvero Scià (versione in grafia italiana del più corretto Shah) e il termine Scacco Matto, che pone fine al gioco, deriva dalla frase parimenti persiana "Shah Màt", "il re è morto". […]
[…] implicazioni esoteriche che circondano i pezzi e la scacchiera: tuttavia solo ricorrendo a una profonda analisi del simbolismo in essi contenuto è possibile risolvere l'enigma che sta alla base del fascino esercitato in tutti questi millenni. A nostro avviso, pare evidente che le favolette sull'origine degi Scacchi in India o Cina non tengono conto di un fatto lampante, e cioè che già gli Egizi conoscevano un gioco estremamente simile, quantomeno nell'aspetto: un gioco eccezionale, basato su una scacchiera di 30 o 33 caselle, con pezzi bianchi e neri, il cui significato era salvifico prima ancora che ricreativo. […]
[…] La prima raffigurazione del Senet risale al 2600 BCE, con il faraone Hesy, mentre Tutankhamon, nel suo sepolcro, aveva quattro scacchiere ad accompagnarlo nel viaggio verso il Duat. E' questa infatti l'assoluta particolarità di questo gioco: il movimento delle pedine sulla tavola di gioco infatti corrisponde al percorso del defunto nell'Aldilà e il successo garantiva al vincitore la rinascita dopo la morte; nel vincere la sfida verso gli Inferi, in un certo senso si rappresentava la battaglia del Bene contro il Male. […]
[…] Il Libro dei Morti in tal senso è esplicito nell'affermare che il defunto avrebbe dovuto infatti disputare una partita contro un avversario invisibile per poter accedere al Regno dei Morti. […]
[…] Il Bianco rappresenta la Luce, l'anima pura, l'energia sacra che abbiamo al nostro interno. Il Nero invece, alchimisticamente, rappresenta la Nigredo, la Nera Notte dell'Anima, la morte spirituale che dobbiamo affrontare in vista della Resurrezione. La Scacchiera riproduce perfettamente questo dualismo, al punto che il pavimento a scacchi bianchi e neri è presente ancor oggi nei Templi Massonici (nonché nella chiesa di Rennes-le-Château). […]
[…] La chiave di tutto il gioco sono i due Re, bianco e nero. Il Re quindi rappresenta il nostro Io, la parte bianca pura e compassionevole e una nera, quella più istintuale e impura. […]
[…] Se il Re è l'Io, la Regina rappresenta il potere della Sapienza. In un certo senso la Regina rappresenta la Dea che ci aiuta sempre, la coscienza cosmica della Madre Terra. E' il pezzo più potente della Scacchiera, si muove in ogni direzione e a qualunque distanza ed è in grado di spargere il terrore tra le fila nemiche, mangiando le figure una dopo l'altra. Il significato esoterico è quello di indicare la Dea che esiste e ci protegge ovunque, aiutandoci nel nostro cammino: a patto di saperla muovere correttamente, usandola ("evocandola") con saggezza. […]
[…] Le Torri invece hanno un simbolismo fortemente massonico, presenti come sono in tante carte dei Tarocchi. La Torre rappresenta la forza, la protezione, la difesa ed è in grado di proteggere il Re. Ma come gli stessi Tarocchi ci insegnano, la Torre può crollare e questo pezzo che muove ortogonalmente espone il Re a tutti i pericoli. Una "Fortezza di Razionalità" e di convinzioni dietro cui tutti noi umani ci nascondiamo, ma che può crollare e lasciarci nudi e indifesi. […]
Forse queste Torri hanno più importanza di quanto sembra (come vedremo nel post successivo).
E forse interpretare Michael come il “Re” (essendo lui il “Re del Pop”), nel gioco degli scacchi sarebbe troppo banale, ma forse…
[…] il pezzo più importante simbolicamente è il pedone. Ve ne sono otto, sono vulnerabili come "carne da cannone", ma sono in grado di vincere la partita e se raggiungono l'estremità opposta della Scacchiera, sono in grado di trasformarsi in un altro pezzo. Rappresentano il microcosmo che diventa macrocosmo, il piccolo che è in grado di modificare, di migliorare l'Universo. I pericoli sono infiniti, la strategia spesso porta a sacrificare queste figure, ma anche una sola è depositaria di un potere notevole: diventare il giustiziere del Re opposto. E' la Speranza del Divino che guida l'Uomo, che lo ispira, che lo fa alzare dal letto ogni mattina. E' questa speranza invisibile che lo porta a battersi, ad affrontare battaglie contro avversari impari e, a volte, di vincere. L'essenza stessa degli Scacchi sta in questo povero pedone, simbolo e rappresentazione dell'essere umano, che partecipa più o meno consapevolmente al dramma cosmico della Lotta tra Bene e Male. […]
[…] Il messaggio che gli Scacchi, dai tempi dei Faraoni, ci lanciano è questo: combattete, combattete per voi stessi, per chi amate, per i vostri ideali. La sorte della partita è ignota, e poi che vinca il Bianco o il Nero, ci sarà sempre un'altra partita. Ma ora stiamo giocando questa, e occorre muoversi con intelligenza e criterio verso l'annullamento dell'avversario. Nel rispetto del Cosmo, delle forze della Natura, di se stessi. E chissà, forse davvero dopo la nostra morte ci sarà una partita a Scacchi con un nemico invisibile… […]
Mi sembra che queste parole si commentano da sole.
L’altro sito invece riposta due cosette curiose: http://www.tradizioneiniziatica.org/pavimento_a_sca...
[…] Altre opposizioni (collegate alle precedenti) sono quelle fra libertà e necessità, volontà e destino, ignoranza e conoscenza, in cui libertà, volontà, conoscenza (bianco) stanno dal lato dell’essenza, del soggetto, mentre necessità, destino, ignoranza (nero) stanno dal lato della sostanza, dell’oggetto, di tutto ciò che, in tutto o in parte, per una insufficienza evidentemente del soggetto, sfugge all’atto conoscitivo, e su cui, di conseguenza, non può esercitarsi liberamente la volontà, così che apparirà come ineluttabilità, come destino. […]
[…] Come nel gioco degli scacchi il giocatore è libero di scegliere la mossa da effettuare, ma ogni mossa comporta una serie di conseguenze, che, di mossa in mossa, limitano sempre più il suo potere di scelta e la sua azione, altrettanto avviene nella vita dove le azioni (anch’esse definite da una forma come gli esseri che le compiono) sono gravide di conseguenze parimenti irreversibili (factum infectum fieri nequit, quel che è fatto è fatto, indietro non si può tornare, è il presupposto oggettivo della responsabilità), ogni effetto essendo causa di un effetto ulteriore, dove la libertà esistente all’inizio della catena causale non ha più possibilità da giocare (o le ha assai minime ed ininfluenti), per cui l’evento che chiude tale catena apparirà come una inevitabile decisione del destino. […]
Ho duplicato la copertina e ho sovrapposto l’originale alla sua immagine speculare, e ho iniziato a muovere una delle due sull’asse orizzontale.
Unendo i due pugni di MJ, sotto di essi appaiono le Torri Gemelle. E’ sicuramente uno scorcio di New York, da come si nota chiaramente nella foto sotto. Sopra le due Torri si può addirittura notare una continuazione in altezza delle stesse, formata con il fumo. Sopra i pugni, la parola “Blood” (“sangue”). Tutto sulla stessa asse verticale.
L’album è stato pubblicato nel 1997.
Forse Michael voleva dirci qualcosa con il suo “HIStory in the Mix”?
Altre interpretazioni:
(Le tecniche dell'immagine speculare sono state anche utilizzate per interpretare i quadri di Leonardo Da Vinci)...
Blood On The Dance Floor.
Brano che dà il titolo all'album in cui è presente la sopra citata "Morphine".
Se diamo un'occhiata al videoclip, si può notare che il cuore dolorante è presente più volte:
fig.1 intro e fine: il disegno del cuore accoltellato. Il cuore sanguina ed è circondato da un filo spinato. Dal'arteria coronaria esce una fiamma (è evidentemente una rappresentazione del Sacro Cuore di Gesù - figg.5-6).
fig.2-4 Michael più volte nel video si tocca il cuore, come se fosse attaccato da un malore. Da notare che ogni volta Michael è sdraiato per terra.
fig.3 l'inquadrature successiva al primo piano delle mani che toccano il cuore (fig.2) è seguita da un'espressione di "Susie" molto particolare.
Ovviamente tutto questo potrebbe essere contestualizzato e romanzato nella “storia d’amore” descritta nel testo. Anche se io non credo che sia una storia d’amore. Né tantomeno che si parli di una donna. Forse Michael voleva che leggessimo tra le righe.
“It's not about love and romance
And now you're gonna get it
Every hot man is out takin' a chance
It's not about love and romance
And now you do regret it”
Fonte: someplace-else.myblog.it
___
Questa cosa l'hanno detta anche ieri a Mistero :3
Quest'album mi aveva già destato dei sospetti dalla sua uscita, nel 1997.
Michael che sforna un cd dopo solo due anni da HIStory che era ancora all'attivo, quando solitamente ce ne impiega ben quattro? Per poi fare uscire solo 5 inediti e tutti remix?!
Nel 1997 è uscito anche il cortometraggio "Ghosts". Allora perché non fare uscire una specie di colonna sonora di "Ghosts" (magari con la stessa copertina), come promozione?
Da notare che all'interno di BOTDF è presente "Morphine", che sembra quasi una predizione della sua morte.
Ma analizziamo la cover del cd.
Michael si trova su una scacchiera. E' forse lui una pedina mossa da qualcuno? Il sistema?
Ai polsi ha delle catene come bracciali. Probabilmente si sente incatenato da qualcosa o qualcuno.
E' la sua prima copertina in cui si "muove", in cui non è in posizione statica o in posa. Come a rivelare che si vuole ribellare a qualcosa.
Il titolo "Blood in the Dance Floor" sembra scritto con il sangue. Lui stesso è vestito di rosso (di sangue), come a simboleggiare che sia la vittima di qualcosa.
Urla come per dire: "Noooo!" e con il braccio destro indica una città dietro di lui. Una città che sembra New York. Una città che sprofonda sotto il "campo di gioco", la scacchiera. Sopra questa città delle nuvole che sembrano la città stessa. Questa volta in polvere e fumo.
E qui mi vengono i brividi perché mi suona tanto di 11 settembre.
Michael sapeva?
Noi non lo sapremo mai.
Inoltre mi viene da chiedermi: ma questa città sprofondata, o meglio, sommersa dall'acqua, potrebbe essere un'altra profezia di un avvenimento non ancora accaduto, magari sempre nella città di New York?
Altra curiosità.
Michael è morto il 25-6-2009. Sommate 25 + 6 + 2009. Il numero che esce vi ricorda qualcosa dell'HIStory Tour?! Coincidenza?
Qualcuno mi ha insegnato che le coincidenze non esistono.
Cliccare la foto per vedere la scritta "MJ - 2040":
Inoltre "Blood on the Dance Floor" si traduce con "Sangue sulla Pista da Ballo". La pista da ballo in questo caso potrebbe essere intesa come palco. Palco dell'Arena O2 di Londra dove doveva tenere 50 concerti del This Is It Tour. Michael muore appena due settimane dall'inizio del tour.
Michael è stato ucciso perché avrebbe fruttato ancora più soldi? E' stato "versato del sangue"?
Continuando ad analizzare la copertina di Blood On The Dance Floor, si può chiaramente notare il pavimento a scacchi.
Il pavimento a scacchi è un simbolo massonico.
Per capire meglio, vi riporto alcuni passaggi presi da un paio di siti.
Tempio massonico.
Dal sito: http://www.satorws.com/scacchi.htm
[…] Si tratta di un gioco antico persiano, il nome deriva dalla parola persiana per re, ovvero Scià (versione in grafia italiana del più corretto Shah) e il termine Scacco Matto, che pone fine al gioco, deriva dalla frase parimenti persiana "Shah Màt", "il re è morto". […]
[…] implicazioni esoteriche che circondano i pezzi e la scacchiera: tuttavia solo ricorrendo a una profonda analisi del simbolismo in essi contenuto è possibile risolvere l'enigma che sta alla base del fascino esercitato in tutti questi millenni. A nostro avviso, pare evidente che le favolette sull'origine degi Scacchi in India o Cina non tengono conto di un fatto lampante, e cioè che già gli Egizi conoscevano un gioco estremamente simile, quantomeno nell'aspetto: un gioco eccezionale, basato su una scacchiera di 30 o 33 caselle, con pezzi bianchi e neri, il cui significato era salvifico prima ancora che ricreativo. […]
[…] La prima raffigurazione del Senet risale al 2600 BCE, con il faraone Hesy, mentre Tutankhamon, nel suo sepolcro, aveva quattro scacchiere ad accompagnarlo nel viaggio verso il Duat. E' questa infatti l'assoluta particolarità di questo gioco: il movimento delle pedine sulla tavola di gioco infatti corrisponde al percorso del defunto nell'Aldilà e il successo garantiva al vincitore la rinascita dopo la morte; nel vincere la sfida verso gli Inferi, in un certo senso si rappresentava la battaglia del Bene contro il Male. […]
[…] Il Libro dei Morti in tal senso è esplicito nell'affermare che il defunto avrebbe dovuto infatti disputare una partita contro un avversario invisibile per poter accedere al Regno dei Morti. […]
[…] Il Bianco rappresenta la Luce, l'anima pura, l'energia sacra che abbiamo al nostro interno. Il Nero invece, alchimisticamente, rappresenta la Nigredo, la Nera Notte dell'Anima, la morte spirituale che dobbiamo affrontare in vista della Resurrezione. La Scacchiera riproduce perfettamente questo dualismo, al punto che il pavimento a scacchi bianchi e neri è presente ancor oggi nei Templi Massonici (nonché nella chiesa di Rennes-le-Château). […]
[…] La chiave di tutto il gioco sono i due Re, bianco e nero. Il Re quindi rappresenta il nostro Io, la parte bianca pura e compassionevole e una nera, quella più istintuale e impura. […]
[…] Se il Re è l'Io, la Regina rappresenta il potere della Sapienza. In un certo senso la Regina rappresenta la Dea che ci aiuta sempre, la coscienza cosmica della Madre Terra. E' il pezzo più potente della Scacchiera, si muove in ogni direzione e a qualunque distanza ed è in grado di spargere il terrore tra le fila nemiche, mangiando le figure una dopo l'altra. Il significato esoterico è quello di indicare la Dea che esiste e ci protegge ovunque, aiutandoci nel nostro cammino: a patto di saperla muovere correttamente, usandola ("evocandola") con saggezza. […]
[…] Le Torri invece hanno un simbolismo fortemente massonico, presenti come sono in tante carte dei Tarocchi. La Torre rappresenta la forza, la protezione, la difesa ed è in grado di proteggere il Re. Ma come gli stessi Tarocchi ci insegnano, la Torre può crollare e questo pezzo che muove ortogonalmente espone il Re a tutti i pericoli. Una "Fortezza di Razionalità" e di convinzioni dietro cui tutti noi umani ci nascondiamo, ma che può crollare e lasciarci nudi e indifesi. […]
Forse queste Torri hanno più importanza di quanto sembra (come vedremo nel post successivo).
E forse interpretare Michael come il “Re” (essendo lui il “Re del Pop”), nel gioco degli scacchi sarebbe troppo banale, ma forse…
[…] il pezzo più importante simbolicamente è il pedone. Ve ne sono otto, sono vulnerabili come "carne da cannone", ma sono in grado di vincere la partita e se raggiungono l'estremità opposta della Scacchiera, sono in grado di trasformarsi in un altro pezzo. Rappresentano il microcosmo che diventa macrocosmo, il piccolo che è in grado di modificare, di migliorare l'Universo. I pericoli sono infiniti, la strategia spesso porta a sacrificare queste figure, ma anche una sola è depositaria di un potere notevole: diventare il giustiziere del Re opposto. E' la Speranza del Divino che guida l'Uomo, che lo ispira, che lo fa alzare dal letto ogni mattina. E' questa speranza invisibile che lo porta a battersi, ad affrontare battaglie contro avversari impari e, a volte, di vincere. L'essenza stessa degli Scacchi sta in questo povero pedone, simbolo e rappresentazione dell'essere umano, che partecipa più o meno consapevolmente al dramma cosmico della Lotta tra Bene e Male. […]
[…] Il messaggio che gli Scacchi, dai tempi dei Faraoni, ci lanciano è questo: combattete, combattete per voi stessi, per chi amate, per i vostri ideali. La sorte della partita è ignota, e poi che vinca il Bianco o il Nero, ci sarà sempre un'altra partita. Ma ora stiamo giocando questa, e occorre muoversi con intelligenza e criterio verso l'annullamento dell'avversario. Nel rispetto del Cosmo, delle forze della Natura, di se stessi. E chissà, forse davvero dopo la nostra morte ci sarà una partita a Scacchi con un nemico invisibile… […]
Mi sembra che queste parole si commentano da sole.
L’altro sito invece riposta due cosette curiose: http://www.tradizioneiniziatica.org/pavimento_a_sca...
[…] Altre opposizioni (collegate alle precedenti) sono quelle fra libertà e necessità, volontà e destino, ignoranza e conoscenza, in cui libertà, volontà, conoscenza (bianco) stanno dal lato dell’essenza, del soggetto, mentre necessità, destino, ignoranza (nero) stanno dal lato della sostanza, dell’oggetto, di tutto ciò che, in tutto o in parte, per una insufficienza evidentemente del soggetto, sfugge all’atto conoscitivo, e su cui, di conseguenza, non può esercitarsi liberamente la volontà, così che apparirà come ineluttabilità, come destino. […]
[…] Come nel gioco degli scacchi il giocatore è libero di scegliere la mossa da effettuare, ma ogni mossa comporta una serie di conseguenze, che, di mossa in mossa, limitano sempre più il suo potere di scelta e la sua azione, altrettanto avviene nella vita dove le azioni (anch’esse definite da una forma come gli esseri che le compiono) sono gravide di conseguenze parimenti irreversibili (factum infectum fieri nequit, quel che è fatto è fatto, indietro non si può tornare, è il presupposto oggettivo della responsabilità), ogni effetto essendo causa di un effetto ulteriore, dove la libertà esistente all’inizio della catena causale non ha più possibilità da giocare (o le ha assai minime ed ininfluenti), per cui l’evento che chiude tale catena apparirà come una inevitabile decisione del destino. […]
Ho duplicato la copertina e ho sovrapposto l’originale alla sua immagine speculare, e ho iniziato a muovere una delle due sull’asse orizzontale.
Unendo i due pugni di MJ, sotto di essi appaiono le Torri Gemelle. E’ sicuramente uno scorcio di New York, da come si nota chiaramente nella foto sotto. Sopra le due Torri si può addirittura notare una continuazione in altezza delle stesse, formata con il fumo. Sopra i pugni, la parola “Blood” (“sangue”). Tutto sulla stessa asse verticale.
L’album è stato pubblicato nel 1997.
Forse Michael voleva dirci qualcosa con il suo “HIStory in the Mix”?
Altre interpretazioni:
(Le tecniche dell'immagine speculare sono state anche utilizzate per interpretare i quadri di Leonardo Da Vinci)...
Blood On The Dance Floor.
Brano che dà il titolo all'album in cui è presente la sopra citata "Morphine".
Se diamo un'occhiata al videoclip, si può notare che il cuore dolorante è presente più volte:
fig.1 intro e fine: il disegno del cuore accoltellato. Il cuore sanguina ed è circondato da un filo spinato. Dal'arteria coronaria esce una fiamma (è evidentemente una rappresentazione del Sacro Cuore di Gesù - figg.5-6).
fig.2-4 Michael più volte nel video si tocca il cuore, come se fosse attaccato da un malore. Da notare che ogni volta Michael è sdraiato per terra.
fig.3 l'inquadrature successiva al primo piano delle mani che toccano il cuore (fig.2) è seguita da un'espressione di "Susie" molto particolare.
Ovviamente tutto questo potrebbe essere contestualizzato e romanzato nella “storia d’amore” descritta nel testo. Anche se io non credo che sia una storia d’amore. Né tantomeno che si parli di una donna. Forse Michael voleva che leggessimo tra le righe.
“It's not about love and romance
And now you're gonna get it
Every hot man is out takin' a chance
It's not about love and romance
And now you do regret it”
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___
Questa cosa l'hanno detta anche ieri a Mistero :3
Re: Blood on the dance floor: Interpretazione copertina
Me lo hanno raccontato stamani..
Mmhh.. Non so che pensare D:
Mmhh.. Non so che pensare D:
Re: Blood on the dance floor: Interpretazione copertina
Io sinceramente non so cosa pensare.. saranno delle coincidenze o no?
Alcune cose mi hanno fatto impressione a leggerle .. per esempio la data della morte di Michael e il numero che compariva sulla navicella dell'History tour .... sembra tutto programmato ..
Alcune cose mi hanno fatto impressione a leggerle .. per esempio la data della morte di Michael e il numero che compariva sulla navicella dell'History tour .... sembra tutto programmato ..
Ashley- The Legend
- Messaggi : 2550
Data d'iscrizione : 05.11.10
Età : 27
Località : 5225 Figueroa Mountain Rd, Los Olivos, CA 93441,
Umore : Voglia di tanto Amore....<3
Re: Blood on the dance floor: Interpretazione copertina
Io no girls.. Via.. Anche sulla navicella..? Ma per favore,,
Re: Blood on the dance floor: Interpretazione copertina
Se ne dicono così tante di di cose a riguardo che ormai non so più cosa pensare.. per me Michael è morto purtroppo però ci ha lasciato il suo " marchio visibile " che ci dice di combattere fino in fondo, combattere per il bene, per un mondo migliore.. dobbiamo crederci fino in fondo.. niente è per caso, in questa copertina tutto è messo al posto giusto, Michael sapeva che prima o poi sarebbe morto, così volle lasciare indelebile quel messaggio che per tutta la sua carriera ha voluto lanciare a noi, al mondo, nella sua musica, la sua vita.
Questa è la mia opinione..
Questa è la mia opinione..
Ashley- The Legend
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